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Piante velenose
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Conium maculatum-cicuta maggiore

Conium maculatum

Nome comune: La cicuta maggiore

Pianta Velenosa da non usare

 

Descrizione: La Cicuta (Conium L., 1753) è un genere della famiglia delle Apiaceae. Comprendende tre specie:

La cicuta maggiore (Conium maculatum) è la specie di cicuta più comune, originaria dell'Europa, passata alla storia quale leggendaria bevanda con la quale fu avvelenato Socrate.

La cicuta minore (Aethusa cynapium), detta anche falso prezzemolo per la sua somiglianza a questa pianta aromatica. È utilizzata, opportunatamente diluita, in omeopatia per le coliche addominali.

La cicuta acquatica (Cicuta virosa) che cresce in prossimità di acquitrini, ma è piuttosto rara.

E'un’ombrellifera dal fusto maculato da macchie rosso bordeaux. Tutta la pianta contiene coniina, un potente alcaloide piperidinico sfruttato come anestetico locale e come sedativo.

Caratteristiche: Le cicute sono piante erbacee e biennali, con radice carnosa di colore bianco. Il fusto può raggiungere gli 1-2 metri. Le foglie inferiori sono molto grandi e suddivise in un gran numero di foglioline a bordi dentati. La pianta fiorisce tra aprile ed agosto; i fiori sono piccoliTutta la pianta è notevolmente velenosa e può portare alla morte. Ciò è dovuto alla presenza di cinque diversi alcaloidi: la coniina, la conidrina, la pseudoconidrina, la metilconicina e la coniceina. La coniina — una neurotossina — è l'alcaloide più attivo ed agisce a livello delle sinapsi neuromuscolari. La pianta è tossica sia per il bestiame che per l'uomo, e per questo motivo essa viene ignorata dagli erbivori. La dose letale per un cavallo è di circa 2 chilogrammi di foglie, mentre poco più di mezzo chilogrammo è sufficiente per una vacca. La dose letale per una pecora si aggira intorno ai 2 ettogrammi. I volatili in genere invece ne sono immuni.

Habitat: Cresce nei luoghi erbosi e umidi, dal mare alla zona submontana in tutta la penisola e le isole. Fiorisce in giugno-luglio.

Cenni storici: Le proprietà tossiche e medicamentose della Cicuta sono conosciute fin dai tempi più antichi. Era impiegata come narcotica, antispasmodica, antitetanica, contro i dolori cancerosi, come antirabbico. Gli Ippocratici la usavano sia per via esterna che per via interna. I Greci preparavano con i frutti immaturi il veleno da somministrare ai condannati a morte. I sintomi di questo avvelenamento sono descritti magistralmente da Fiatone nel Fedone (morte di Socrate). Durante il Medio Evo si indicavano con lo stesso nome e si confondevano la Cicuta maggiore e la Cicuta vi- rosa. I grandi botanici del secolo xvi come Mat- tioli, Bock De l'Ecluse, Bauhim, distinguevano bene le due specie e attribuivano il nome di Cicuta al Conium maculatum. Mattioli ha fatto interessanti osservazioni su avvelenamenti dovuti a questa specie, visti e curati personalmente da lui.

Principi attivi: Tutta la pianta è fortemente tossica. In medicina si usano le foglie ed i frutti. Contiene 5 alcaloidi: la coniina, la conidrina, la pseudoconidrina, la metilconicina e la coniceina. La coniina è l'alcaloide più attivo, svolge un'azione curarica paralizzando le terminazioni dei nervi motori, e successivamente i centri midollari. L'azione esercitata dagli altri 4 alcaloidi non è ancora ben conosciuta. Le foglie contengono inoltre esperidina. carotina, un olio essenziale, potassio e magnesio, i frutti contengono acido acetico, malico, caffeico. amido, resine, sostanze peptiche ed un olio essenziale differente da quello delle foglie.

Azione farmacologica: Le proprietà calmanti della Cicuta erano considerate utili in moltissime malattie. È stata consigliata nelle nevralgie, tetano. epilessia, tosse canina, corea, asma, tossi convulsive. spermatorrea, ninfomania e per calmare i dolori del cancro. Per via esterna, sotto forma di cata- plasmi, di empiastri o pomate; era prescritta contro i tumori del seno, le ulcerazioni fungose, le adeniti cervicali, l'impetigo, l'erisipela, le ulceri sifilitiche, ecc

Usi: È una droga da usare con la massima cautela per la sua tossicità. La tintura si consigliava alla dose di 10-40 gocce e l'alcolaturo di 0,05-0,30 g. Per via esterna si applicano cataplasmi di foglie fresche contuse o la pomata preparata con 5 g di estratto e 60 g di sugna

Nota: Un'altra ombrellifera velenosa, che s medici del Medio Evo confondevano con la Cicuta maggiore è la Cicuta virosa L. chiamata volgarmente Cicuta acquatica o Cicuta minore, pianta acquatica con il fusto cilindrico cavo, non pruinoso come quello della Cicuta maggiore, alto 0.50- 1,50 m. Le parti aeree hanno odore e sapore simile a quello del sedano e del prezzemolo. Le foglie sono grandi con un lungo picciolo tubolare divise in foglioline lanceolate, dentate, mucronate. II rizoma grosso, fusiforme è cavo e diviso in vane concamerazioni; geme al taglio un latice giallastro, acre. Il suo avvelenamento differisce da quello della Cicuta maggiore perché comincia con crisi epilettoidi e tetaniche. È una pianta piuttosto rara. cresce nei luoghi acquitrinosi, nelle risaie della Lomellina, nel lago di Alserio, nel Mantovano ecc. Anche l'Aethusa cynapium L., chiamata volgarmente Cicuta aglina o Erba aglina, pianta erbacea annua. fetida, con fusto alto 20-60 cm striato rossiccio. con foglie molli, bi-tripennatosette a segmenti ovali lanceolati, incisi in lobi lanceolati-lineari, con fiori bianchi raccolti in ombrelle di 5-12 raggi, gode fama di pianta velenosa. La sua tossicità è alquanto dubbia e non ancora bene dimostrata.

Il veleno agisce anche indirettamente, cioè può portare ad avvelenamento anche in seguito ad ingestione di un animale che se ne era cibato in precedenza.

Pianta mortale

Fungoceva. Agraria Erbario Funghi d'italia
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