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Piante officinali
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Cornus

Cornus mas L.
Famiglia: Cornaceae
Nomi volgari: corniolo, cuna (Liguria), cornagh, cornal (Lombardia), cornoler, corgnal (Veneto), corniole, cornajia (Piemonte), crogiolo, cornel (Emilia), corniello, grugnale (Toscana), crognale (Marche), corsaro (Lazio), crugnale (Umbria), prugnale (Abruzzo), cornale (Basilicata) curgnolo (Campania), crugnaro (Calabria), arvulu di corna (Sicilia).

Etimologia: dal latino “cornus” = corno perché il legno duro e lucido ricorda il corno del bue, il suffisso latino mas = maschile potrebbe riferirsi al legno particolarmente duro e sembrerebbe contrapporsi al sanguinello, denominato da Plinio Cornus "femina" a legno fragile.

Morfologia:
arbusto cespuglioso, caducifoglio, che in condizioni ottimali può assumere le dimensioni di albero, ha rami rosso-bruni e corteccia bruno-giallastra che si desquama, è pianta rustica e resistente che può raggiungere i 6-7 metri di altezza. La caratteristica di questa pianta è la vistosa fioritura, prima della fogliazione.
Le foglie sono ovali, opposte, a punta allungata, con 3-5 nervature convergenti verso l’apice, più chiare e pelosette nella pagina inferiore, lunghe da 6 a 10 cm.
I fiori gialli che sbocciano in marzo, prima delle foglie, hanno un lieve odore di miele, sono ermafroditi, hanno corolla con 4 petali, sono riuniti in corimbi opposti portati da robusti peduncoli.
Frutti: sono drupe ovoidali chiamate corniole, carnose, di colore rosso scuro, contengono un nocciolo duro e bispermo, giungono a maturazione da agosto a ottobre.

Distribuzione – habitat:
Il corniolo è diffuso in tutta Europa e in Italia è presente, anche se non comune, in tutta la penisola dalla pianura sino a 1.500 m ,lo si può trovare lungo le sponde dei torrenti, ai margini dei boschi di latifoglie, negli arbusteti, predilige terreni calcarei e climi temperati.

Proprietà ed usi:
La pianta è buona mellifera e vista la fioritura precoce, rappresenta, con il salice giallo, il primo nutrimento delle a pi a primavera
I frutti del corniolo, erano conosciuti e apprezzati già dagli antichi popoli mediterranei che li usavano canditi nel miele e conservati in salamoia, come le olive.
Con la polpa acidula, che contiene una miscela di glucosio e cerulosio, acido malico e altre sostanze, si possono confezionare gelatine, marmellate e sciroppi e sorbetti.
Il nocciolo tostato, ha un buon profumo di vaniglia, lo si usa per preparare il caffè viennese.
Nel medioevo S .Ildegarda vantava le virtù terapeutiche della pianta che i monaci benedettini, coltivavano nei giardini dei loro conventi, avendone riconosciuto le proprietà febbrifughe, astringenti e antidiarroiche.
Nei paesi dell’est dalle corniole si ricava un’acquavite chiamata “dernovka”.
Il legno, durissimo e molto resistente, è utilizzato per la costruzione di parti soggette a forte usura.
Tutta la pianta ha proprietà tintorie.

Curiosità:
Un’antica leggenda vuole che piante di corniolo siano state utilizzate per costruire il cavallo di Troia; Virgilio nell’Eneide, ci da notizia dell’uso dello stesso per la costruzione di aste per lance.
Nella bergamasca, dove io vivo, quando una persona molto anziana, di costituzione minuta, è scattante e in buona salute, si usa dire”è un cornal”.
Nell’oroscopo celtico esiste il segno del corniolo che comprende i nati dal 1 al 10 aprile e dal 4 al 13 ottobre. Il tipo corniolo, ama le avventure, ed è portato ai colpi di fulmine, è esuberante, intuitivo, vitale, ama rischiare e non sopporta di passare inosservato.
Della pianta, a scopo ornamentale sono state selezionate numerose varietà: Cornus da foglia ( C. alba, C. florida, C. controversa), da fiore ( C. florida, C. kousa), da frutto ( C. mas, C. kousa), da ramo ( C. stolonifera, C. sanguinea), tappezzanti ( C. canadensis).

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Cornus sanguinea L.

Famiglia: Cornaceae
Nomi volgari: sanguinella, sanguine.
Etimologia: il nome specifico è dovuto alla colorazione rosso cupo, che assumono i rami sul lato esposto al sole.

Morfologia:
arbusto fitto, o piccolo albero, alto sino a 6 m. con rami pendenti, che in autunno assumono colorazione rossastra, corteccia liscia e lucida.
Le gemme, lunghe fino a cinque mm. sono ricoperte da fitta lanugine e protette da due paia di squame.
Le foglie, caduche, sono picciolate, a lamina ellittica, opposte di colore verde chiaro, rossastre in autunno, appuntite all’estremità con 3-4 nervature per lato che si dipartono dalla principale, hanno la pagina inferiore villosa.
I fiori ermafroditi, sono bianco-crema, peduncolati, formano ombrelle terminali piatte hanno ovario infero; calice a segmenti concresciuti, poco evidente; petali liberi, vistosi, lineari, lunghi 5-6 mm, bianchi, pelosi inferiormente. Stami lunghi quanto la corolla, superanti di poco lo stilo. Hanno odore sgradevole, ma i maggiolini li trovano strepitosi!!!
I frutti sono drupe nerazzurre, di sapore amaro, sgradevole, talvolta punteggiate di bianco,il cui nocciolo contiene 2 semi oleosi.

Distribuzione – habitat – fioritura:
si trova in tutta l’Europa centro- meridionale, cresce tra i filari degli alberi, nei boschi misti di latifoglie, al margine dei prati, nelle macchie in riva all’acqua. Predilige terreni fertili e freschi; è in grado di formare estesi consorzi sviluppandosi per mezzo di germogli radicali, è un arbusto pioniero negli incolti, nei campi e nei vigneti abbandonati, dove forma vaste macchie associandosi al prugnolo, alla rosa selvatica, al ligustro e al viburno palle di neve; fiorisce da aprile a giugno. Le drupe raggiungono la maturazione fra settembre e ottobre.

Proprietà ed usi:
la corteccia contiene tannini, resine, quercitina, polifenoli, malato di calcio e pectina.I frutti contengono acidi organici, polifenoli, mucillagine, acido malico, acido tannico,acido gallico, e acido glicossalico, vitamina C. Dalla scorza dei rami si estrae la dimetilglicina.
Questa pianta ha grandi proprietà antitrombotiche e anticoagulanti, possiede uno spiccato tropismo per la ghiandola tiroidea. trova indicazione nell'ipertiroidismo con segni di tireotossicosi (dimagrimento, tremori fini delle mani, tachicardia, esoftalmo, ansia, diarrea, etc.)
In alcuni casi, il contatto con le foglie del corniolo sanguinello può provocare irritazioni cutanee e prurito.
I frutti, di sapore poco gradevole, sono ricchi di vitamina C, per questo, in passato venivano usati per preparare marmellate e succhi di frutta.
L’olio dei semi un tempo era impiegato nelle lampade come combustibile, per tingere di grigio o di azzurro le pelli e per fabbricare sapone.
I rami giovani, per la loro flessibilità, possono essere impiegati per confezionare canestri, in alcune regioni vengono impiegati per preparare spiedini, sembra conferiscano un buon aroma alla carne, nel passato (e purtroppo anche nel presente (da bracconieri), venivano impiegati per la fabbricazione del gancio di chiusura degli “ archetti” strumenti di morte e tortura per i piccoli uccelli.
Il legno duro e compatto, (Plinio chiamava il corniolo sanguinello Cornus "femina" per il legno meno duro rispetto a Cornus mas), viene impiegato per costruire manici per attrezzi e bastoni da passeggio.
Per la bella colorazione autunnale delle foglie, questa pianta, viene coltivata nei vivai forestali a scopo ornamentale ed in ingegneria naturalistica.